Prestiti da privati

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Per richiedere un  prestito la procedura è molto semplice, i tempi sono ridotti, permettendoti in breve di avere a disposizione il denaro di cui hai bisogno.

I documenti necessari, che puoi inviare tramite email, sono pochi: la carta di identità e il codice fiscale

Si possono ottenere prestiti da 1.500 euro a 15.000 euro.
La durata del prestito va da 1 a 4 anni.

I prestiti tra privati senza banche sono una forma alternativa di accesso al credito. Scopri subito come funzionano.

  • Formalità semplici e rapide
  • Condizioni oneste e trasparenti
  • Decisioni in tempi brevissimi
  • Pagamento immediato

Chi può richiedere il prestito? I maggiorenni che avranno meno di 70 anni al termine del prestito, residenti in Italia (non solo i cittadini italiani quindi), che abbiano un conto corrente bancario o postale e una storia creditizia positiva.

 

Prestito obbligazionario: ecco di cosa si tratta

Gli stringenti vincoli tecnici di bilancio delle banche che le conducono a porre rimedio in impieghi extra-attività (investimenti in titoli di stato) e la contrazione dell’offerta di prestiti alle famiglie ed alle imprese hanno rappresentato, nei recenti anni, una grossa preoccupazione tenendo conto che:

–       La realtà italiana è sempre stata fondata, rispetto a quella statunitense e tedesca, dalla preminenza delle banche commerciali rispetto a quelle d’affari

–       Le imprese hanno difficoltà a finanziarsi.

Oltre a prevedere la nascita di fondi destinati alle iniziative imprenditoriali, si è pensato nel 2012 di dare una modifica alla normativa sul prestito obbligazionario.

Il nuovo prestito obbligazionario. Buone nuove?

Il prestito obbligazionario non corrisponde altro che all’emissione da parte delle realtà-impresa di titoli, sottoscrivibili da parte del pubblico e che poi sono tenute a remunerare, attraverso gli utili d’impresa. Le imprese possono, così, reperire i fondi, in alternativa ai prestiti tradizionali.

Il decreto sviluppo, entrato in porto nel 2012, ha impiegato circa 2 anni per essere recepito appieno e solo nei primi mesi del 2014 si sta cominciando ad assistere a qualche nuova emissione di prestito obbligazionario (minibond) che con la precedente normativa non era possibile, se non in forma.

Infatti, in precedenza, il prestito obbligazionario poteva essere emesso da parte delle:

–       Società quotate

–       Società non quotate, a condizione che la quantità di prestito obbligazionario emessa non oltrepassava il doppio di: Capitale Sociale + Riserva Legale + Riserve volontarie residuali ex-post approvazione di bilancio. Vi era comunque una scappatoia ed era rappresentata dal collocamento della quantità di prestito obbligazionario eccedente tale limite quantitativo presso gli investitori istituzionali, a condizione che veniva garantita la solvibilità della società emittente. Bisogna, poi, aggiungere che, rispetto alle società quotate non erano previsti gli stessi benefici fiscali: deducibilità degli interessi passivi dal reddito societario entro il tetto previsto, ora concessa anche per le società non quotate.

Consapevoli che, a seguito del malcontento del pubblico su emissioni obbligazionarie insolventi diventate per molti carta straccia, ben si capisce la diffidenza a sottoscrivere dei titoli che non siano quelli di stato. E molte continuano ad essere le critiche riservate alla nuova normativa sul prestito obbligazionario.

E’ vero che è stato eliminato direttamente il limite quantitativo all’emissione di prestito obbligazionario ma si è continuata a mantenere la corsia privilegiata del collocamento presso gli investitori istituzionali (banche, imprese di assicurazione, fondi di risparmio gestito, società di intermediazione mobiliare…). Inoltre, tale opportunità non è stata concessa alle micro-imprese forse perché non ritenute in grado di onorare l’impegno con il pubblico dei sottoscrittori del prestito obbligazionario. Già i requisiti per essere micro-impresa sono tutt’altro che trascurabili: un fatturato complessivo entro i 2.000.000 di euro, pur non volendo considerare il numero di addetti inferiore a 10. Viene, così, esclusa tutta quella parte emergente di imprenditoria che non è detto non abbia prospettive di sviluppo se opportunamente finanziata.

Con questo si spera che la portata delle riforme sia ben più rivoluzionaria di quella paventata con la normativa sul prestito obbligazionario. Quel che conta sono i risultati e non le voci di corridoio. Prima che si sapesse effettivamente la portata della riforma, già si cominciava a fare cenno alla possibilità da parte delle imprese con soli 40.000 euro di fatturato di avere accesso alla possibilità di emettere il prestito obbligazionario.

 

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